lunedì 21 novembre 2011

Tutto Questo (Poesia e recensione)




Tutto questo vivere,
tutto questo presente
scende sordo e tonfo
a strozzare le parole
nella mia gola.
Tutta questa poesia
Che porto nelle mani
Come chi semina cenere,
tutto questo che svelto
imprimo nelle dita
come una svelata verità.

Tutto questo amore
Così violento
Che strappa la coscienza
E che conservo dentro,
i miei occhi bruciano
sotto questo sole,
bagnati da questa pioggia acida.
Che tutto questo non sia sprecato?
Tutto questo straziante scrivere
A chi servirà?
Così nefasta l’umanità,
così nascosta la poesia,
così derisa l’arte.
Tutta questa vita,
senza bellezza,
senza parole,
senza pennelli,
è solo vento,
tutto questo sopravvivere
tutto questo grigiore
è solo il nulla.

Ci accontentiamo del silenzio
Del canto degli uccelli,
dell’ombra del sole
e del silenzio di cose non dette.


RIFLESSIONE SUELLA POESIA DI ALESSANDRO ERATO - TUTTO QUESTO -

pubblicata da Libri e Co.
 
Come le celebri parole dell'Ecclesiaste:"Vanità delle vanità tutto è vanità" così questi versi di Alessandro Erato esprimono un'acuta percezione dell'iconsistenza e dell'imcomprensibilità della vita. Una vita percepita com un di più, come un'inutile esubero - "Tutto questo vivere" - Senza un orizzonte di significato che renda degno il viaggio dell'uomo, che lo giustifichi, ogni cosa perde di senso e di valore. Quando la realtà si esaurisce in sè e non rimanda ad altro rispetto a sè, quando non si riesce a cogliere alcun punto di fuga nel reale, alcun'apertura al Trascendente, lo stesso presente diventa soffocante -Tutto questo presente scende tonfo e sordo a strozzare le parole - Anche la poesia in questo contesto finisce col perdere la sua capacità rivelativa...se tutto è niente, la parola poetica, chiamata a manifestare l'essere delle cose, non può che diventare cenere sparsa. - Resta l'amore come unica luce a scaldare il cuore del poeta, egli come gli antichi profeti biblici in un mondo desacralizzato è destinato ad - Essere voce di uno che grida nel deserto - il suo messaggio portatore di una diversa coscienza del vivere non riceve accoglienza presso un'umanità divenuta sorda ai valori dello spirito - Tutto questo amore...tutto questo straziante scrivere achi servirà? - l'attività di chi si dedica all'arte e alla produzione della bellezza non solo non viene più compresa, ma viene addirittura derisa - Così nefasta l'umanità...così derisa l'arte - Senza la bellezza, senza l'arte, senza la poesia la vita si riduce a mera sopravvivenza...Non rimane allora che accontentarsi di semplici gioie - Il canto degli uccelli, l'ombra del sole, il silenzio - piccole consolazioni per non soccombere nel vano procedere dei giorni.

A cura di Domenica Visalli

1 commento:

  1. Peccato nella sua minuziosa critica, Visalli abbia dimenticato di citare due versi che secondo me sono caratterizzanti e ti distaccato dal solito cantare melodico:

    "Tutta questa poesia
    Che porto nelle mani"

    Si parla sempre di poesia come se fosse qualcosa di astratto e legato ai sogni, ai pensieri, al cuore... Tu le hai conferito sostanza: è qualcosa che trabocca dalle mani e che, per necessità, va condivisa con gli altri.

    Può darsi abbia interpretato in modo diverso dalle tue intenzioni. Se così fosse, ancora meglio: altrimenti, a che servirebbe la poesia?

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